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Gallinaro

Dati del Comune

Abitanti: 1.736 (1936) – 2.002 (1951). Superficie 17,74 kmq. Altitudine 558 m. slm nella Valle di Comino. Comuni confinanti: Alvito, Atina, San Donato Val di Comino, Settefrati, Picinisco.

 

La motivazione della decorazione

Gallinaro è decorato della Medaglia di bronzo al merito civile:

Centro strategicamente importante, occupato dalle truppe tedesche impegnate a bloccare l’avanzata alleata sulla linea Gustav, subì numerosi bombardamenti che provocarono vittime civili e danni all’abitato. La popolazione, costretta ad abbandonare le proprie case ed a trovare rifugio sui monti circostanti, seppe resistere, con dignità e coraggio, alle dure sofferenze della guerra. Gallinaro (Fr), 1943-1944.

 

Le vicende belliche e resistenziali

A Gallinaro i tedeschi arrivarono in un giorno di ottobre del 1943, quando il paese era da tempo luogo di transito di soldati sbandati, compreso un intero reparto dell’Aviazione in fuga da Caserta.

I tedeschi si diedero all’incetta di radio e di mezzi di trasporto, prima di occupare stabilmente il paese. Poco dopo iniziarono le requisizioni e le ruberie di bestiame e di generi alimentari, anche se in un clima di relativa tranquillità.

Nelle immediate vicinanze si erano rifugiati numerosi ex prigionieri alleati, fuggiti da Sulmona e Avezzano, che vennero assistiti e protetti insieme ai numerosi sfollati.

Tra novembre e dicembre il paese cominciò a spopolarsi. Con il bombardamento alleato del 17 gennaio s’infittì l’azione bellica e la popolazione fu costretta a trovare rifugi più sicuri.

A maggio, nei giorni in cui era in atto l’avanzata alleata, non rimanevano in paese non più di 50 persone. Questi riuscirono a convincere i tedeschi a limitare i danni durante la loro ritirata.

Ma ciò che fu salvato dai tedeschi fu distrutto dai cannoneggiamenti alleati, nella convinzione che il paese fosse ancora presidiato dal nemico. Per evitare ulteriori devastazioni due residenti ebbero l’iniziativa di recarsi presso le postazioni alleate per spiegare l’inopportunità delle azioni.

Il 28 maggio, ultimo giorno dell’occupazione, vi furono dei fatti di sangue, con la morte di alcuni civili. Il giorno seguente entrarono in paese le truppe neozelandesi.

 

Bibliografia

La grande enciclopedia della tua regione. Il Lazio (23), p.150.

(a cura) G.Giammaria, L.Gulia, C.Iadecola, Guerra Liberazione Dopoguerra in Ciociaria 1943-45, (cit.), pp.116-17

Dizionario storico biografico del Lazio (cit.), ad nomen

Wikipedia, ad nomen.

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