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Sant’Elia Fiumerapido

Dati del Comune

Abitanti: 5.891 (1936) – 6.481 (1951). Superficie 41,01 kmq. Altitudine m. 120 slm. Centro del Cassinate. Comuni confinanti: Vallerotonda, Cervaro, Cassino, Terelle, Belmonte Castello, Villa Latina, San Biagio Saracinisco.

 

La motivazione della decorazione

Sant’Elia Fiumerapido è Medaglia d’argento al merito civile:

Centro strategicamente importante, situato sulla linea Gustav, durante l’ultima guerra mondiale si trovò al centro degli opposti schieramenti, subendo violenti rastrellamenti da parte delle truppe tedesche e devastanti bombardamenti alleati, che provocarono la morte di numerosissimi cittadini, tra cui molti giovani e bambini, e la totale distruzione dell’abitato. I sopravvissuti, sebbene provati dagli stenti e dalla sofferenza, seppero reagire ed intraprendere la difficile opera di ricostruzione. Sant’Elia Fiumerapido (Fr), 1943-1944.

 

Le vicende belliche e resistenziali

Sant’Elia fu uno dei pochi comuni che venne liberato dal Corpo di Spedizione francese il 15 gennaio, molto prima del maggio 1944, ma a causa della sua posizione geografica venne a trovarsi in pieno fronte, a brevissima distanza da Cassino.

Sin dall’ottobre 1943, all’inizio dell’occupazione tedesca, vi furono alcune vittime dei rastrellamenti e di rappresaglie, a seguito di atti di sabotaggio.

In zona vi erano rifugiati parecchi soldati sbandati e molti di essi vennero utilizzati per la costruzione di opere di difesa; uno di essi fu ucciso, dopo essere stato costretto a scavarsi una fossa.

L’8 dicembre venne effettuato dagli Alleati il primo bombardamento: la gente si affrettò a lasciare in paese, cercando di nascondersi nelle grotte. Il movimento di persone che si creò in zona, ritenuto quello di truppe tedesche, indusse il Comando alleato ad ordinare il giorno 16 un massiccio bombardamento che causò morti e feriti fra i rifugiati.

Il 10 gennaio i tedeschi ordinarono lo sfollamento della popolazione, ma l’intensificarsi delle azioni belliche e la necessità dei tedeschi di impegnare la truppa nelle azioni di difesa, non consentì di portare a termine tale operazione, anche perché molti avevano preferito allontanarsi in posti più sicuri.

A guerra finita, con la ripopolazione di un paese distrutto al 91%, i residuati bellici provocarono morti e mutilati, soprattutto tra i ragazzi.

 

La memoria

Il Comune fa parte del “Gran percorso della memoria” del SER.A.F-Servizi Associati Comuni del Frusinate.

 

Bibliografia

La grande enciclopedia della tua regione.Il Lazio (52), p.87.

(a cura) G.Giammaria, L.Gulia, C.Iadecola, Guerra Liberazione Dopoguerra in Ciociaria, (cit.), pp.157-58

Dizionario storico biografico del Lazio (cit.), ad nomen

Wikipedia, ad nomen.

 

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