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Anzio

Dati del Comune

Abitanti: 7.025 (1936) – 10.685 (1951). Superficie 43,65 kmq. Città posta nell’Agro Romano;  porto sul tirreno. Comuni confinanti: Nettuno, Ardea, Aprilia (Lt).

La motivazione della decorazione

Anzio è decorata della Medaglia d’oro al merito civile:

Centro strategicamente importante del litorale tirreno, durante l’ultimo conflitto mondiale, fu teatro di violenti scontri fra gli opposti schieramenti, subendo durissimi bombardamenti e feroci rappresaglie che causarono la morte di numerosi concittadini, tra cui molti bambini, e la quasi totale distruzione dell’abitato e delle strutture portuali. La popolazione, costretta allo sfollamento e all’evacuazione nonché all’abbandono di tutti i beni personali, dovette trovare rifugio nei paesi vicini o in grotte improvvisate, tra stenti e dure sofferenze. I sopravvissuti seppero reagire, con dignità e coraggio, agli orrori della guerra e affrontare, col ritorno alla pace, la difficile opera di ricostruzione. Ammirevole esempio di spirito di sacrificio ed amor proprio. Anzio (Rm), 1943-1944

Le vicende belliche e resistenziali

Dopo l’8 settembre, vissuto ad Anzio senza particolari eventi, gli abitanti si rivoltarono contro le truppe tedesche di occupazione e subirono diverse vittime. Seguì la loro evacuazione dato che lungo tutto il litorale era impossibile vivere. Il 23 settembre scattò l’evacuazione e tra gli altri, i  bambini ospiti del Pio Istituto Eliomarino “Villa Albani” che il giorno successivo vennero portati a Roma e consegnati ai genitori o all’Istituto salesiano Pio XI  alle Figlie di Maria Ausiliatrice in via Marghera.

La resistenza degli anziati ad abbandonare le proprie case durò fino al 23 ottobre, a seguito dell’ordinanza tedesche per la quale la zona da 1 a 5 km doveva essere sfollata completamente e che le case coloniche dovevano essere distrutte; gli abitanti si sparpagliarono nell’entroterra ma gli accampamenti improvvisati causarono disagi inauditi, per via delle condizioni igieniche e della sempre maggiore penuria di viveri.

L’odissea degli anziati ebbe termine con il travagliato rientro dal forzato soggiorno, all’indomani della liberazione di Roma (Ghigi).

Il giorno 22 gennaio 1944 gli eserciti statunitensi e britannici iniziarono a sbarcare in una ampia fascia costiera. Era l’inizio dell’Operazione “Shingle” Alla fine delle operazioni di sbarco, il 26 gennaio, erano presenti più di 50.000 uomini; in quel momento Anzio era il quarto porto nel mondo per quantità di traffico.

Anzio e Nettuno (Nettunia) rappresentarono i perni di tutte le operazioni. Anzio fu il centro che subì più danni: oltre alle 130 vittime civili, gran parte del patrimonio edilizio andò distrutto o semidistrutto in quelle ore a seguito dei cannoneggiamenti di appoggio.

Lo sbarco si protrasse anche nei giorni successivi ed ebbe termine il 31 gennaio quando approdarono le ultime unità anglo-americane. In totale presero terra oltre 100.00 uomini con una grande quantità di materiale bellico, sbarcato da 374 navi.

I tedeschi, colti di sorpresa, iniziarono  a reagire energicamente solo tre giorni dopo l’inizio dell’azione, quando si era costituita una solida testa di ponte attorno ad Anzio e dintorni.

Comunque l’obiettivo di una rapida conquista della Capitale non venne raggiunto soprattutto perché le forze tedesche si erano saldamente attestate sulle alture, infliggendo notevoli perdite agli alleati.

Solamente il 4 marzo il generale tedesco von Mackensen, preso atto che l’obiettivo di rigettare in mare le truppe alleate era risultato impossibile, ordinò alle sue truppe di passare sulla difensiva. Nel contempo diede l’assenso ad un attacco da parte di otto trimotori S79 della RSI che attaccarono con successo due unità alleate a largo di Anzio; un’altra operazione, senza comunque ottenere alcun risultato, venne effettuata il giorno seguente. L’11 aprile 1944: il capitano Carlo Faggioni, dell’Aeronautica repubblichina attaccò e bombardò il porto di Anzio, ma il suo aereo venne colpito dalla contraerea navale e s’inabissò in mare con il suo pilota.

La memoria

  • Monumento alle vittime dello sbarco – p. Pia
  • British Division  – v.Ardeatina ang. V.Odino
  • 20° della Resistenza – p.Pia
  • Monumento sbarco – giardino Museo d/sbarco
  • In memoria dei marinai caduti – v.N.Sauro ang. V.Porto Innocenziano
  • 1st Battalion King’s…  – v.Porto Innocenziano
  • Targa ingresso – Cimitero britannico
  • 488° Port Battaillon – v. Lombardi
  • Officina da campo Britannica – v.Fornace
  • Monumento Angelita di Anzio – p. omonima
  • Beach head war cemetery
  • Spiaggia di Levante (X Ray Beach)
  • Porto di Anzio (?)
  • Tor Caldara-Lavinio-Tor San Lorenzo (Peter beach)

Bibliografia

La grande enciclopedia della tua regione. Il Lazio (3-4), pp.65-71

Sito del Museo dello Sbarco – Anzio

P.G.Sottoriva, Cronache da due fronti, (cit.), p.121, 2100.

H.L.Bond, Inferno a Cassino. La battaglia per Roma,  U.Mursia, Milano 1965, p.197.

C.Falessi, “Ad Anzio dopo la battaglia”, in : (a cura) A.Ravaglioli, Il Lazio in guerra 1943-1944, Newton & Compton editori, Roma 1997, pp.143, 147

A.Martini, “Lo sbarco di Anzio nella pubblica opinione”, in B.Ghigi, La tragedia della guerra nel Lazio (cit.), pp. 211-213

F.Motto, L’Istituo salesiano Pio XI durante l’occupazione nazifascista di Roma: “Asilo, appoggio, famiglia, tutto” per orfani, sfollati, ebrei. Estratto da “Ricerche storiche salesiane” lug-dic 1994., LAS Roma, pp.332-333.

Wikipedia, ad nomen

Dizionario storico biografico del Lazio (cit.), ad nomen

www.chieracostui.com.

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