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Castro dei Volsci

 

 

Dati del Comune

Abitanti: 5.759 (1936) – 5.862 (1951). Superficie 58,45 kmq. Altitudine 385 m. slm. Comuni confinanti: Amaseno, Ceccano, Ceprano, Falvaterra, Lenola (Lt), Pastena, Pofi, Vallecorsa, Villa Santo Stefano.

La motivazione della decorazione

Castro dei Volsci è insignita della Medaglia d’argento al merito\ civile:

Piccolo comune del frusinate, posto sulla linea Gustav, fu oggetto di feroci rastrellamenti da parte delle truppe naziste e di devastanti bombardamenti che provocarono numerose vittime civili e la distruzione della metà del patrimonio abitativo. La popolazione fu costretta ad abbandonare i propri beni e trovare rifugio in montagna, tra stenti e sofferenze. Con l’arrivo degli alleati il paese dovette registrare  poi alcuni atti di efferata violenza su concittadine da parte delle truppe marocchine. Ammirevole esempio di spirito di sacrificio e di amor patrio. Castro dei Volsci (Fr), 1943-1944.

 

Le vicende belliche e resistenziali

Pur non essendo investita direttamente dalla guerra, la popolazione subì angherie e requisizioni, generando una diffusa e spontanea resistenza, anche armata, come dimostra l’episodio del 27 gennaio 1944 quando gli abitanti di due frazioni riconobbero un delatore ceccanese che guidava le razzie tedesche e lo presero a bastonate; il giorno dopo furono inviati 40 soldati tedeschi con l’ordine di uccidere il primo uomo che avessero incontrato. La sorte toccò al finanziere Nicola Di Giuli, mentre successivamente gli invasori uccisero una donna, Margherita De Carolis rea di aver partecipato alla rivolta del 27 gennaio.

Il 30 gennaio, durante l’ennesima razzia tedesca, la popolazione reagì a colpi di fucile, ferendo un sottufficiale e un soldato: l’immediata rappresaglia portò all’arresto di 80 civili, molti dei quali sfollati, Vennero tutti maltrattati e portati in varie località; a Paliano ne vennero fucilati 14– tre erano di Castro –  il 29 aprile.

Il 25 febbraio un contadino, sorpreso a tagliare i fili telefonici, venne condotto a Ceccano, seviziato ed ucciso dopo avergli ordinato di scavarsi la fossa.

Nel mese di maggio crebbe la ferocia tedesca, sia per le razzie che per le rappresaglie. La condizione della popolazione si aggravò a causa dei bombardamenti alleati che colpirono sia il centro del paese che la zona vicina al fiume Sacco

Terribile fu il giorno 27 maggio che, se da un lato segna la liberazione della cittadina, dall’altra vide piombare sulla popolazione inerme le orde dei nordafricani della Spedizione Francese che si lasciarono andare al saccheggio, ai furti e purtroppo anche alle violenze verso molte donne, per lo più giovani e nubili; quando non riuscivano nell’intento si sfogavano uccidendo le vittime, come Elisabetta R., Velia M. e Margherita M.

Furono 62 le vittime civili di Castro dei Volsci, che ebbe anche il 50% delle abitazioni distrutte.

 

La memoria

 

NEL VENTENNALE DELLA RESISTENZA

IL COMUNE E LA PROVINCIA

PER INCITAMENTO ALLA FRATELLANZA DEI POPOLI

QUI RICORDANO

CON GLI ORRORI DELLA GUERRA STERMINATRICE

I TANTI FIGLI E FIGLIE DI QUESTA TERRA

CHE OSSEQUENTI ALLE PATRIE TRADIZIONI

AFFRONTARONO CON EROISMO LA MORTE

IN DIFESA

DEL LORO ONORE E DELLE LORO LIBERTA’

3 GIUGNO 1964

 

Epigrafe del Monumento alla Mamma ciociara

 

 

Bibliografia

(a cura) G.Giammaria, L.Gulia, C.Iadecola, Guerra  Liberazione Dopoguerra in Ciociaria 1943-45, (cit.), p.83.

La grande enciclopedia della tua regione. Il Lazio (13), pp. 261- 62.

(a cura) G.Giammaria, Dati sulla Resistenza in Ciociaria, Estratto dal n.8 dei quaderni della resistenza laziale, pp.24

U.Tanzini, Ceccano nella Resistenza, Ricordi a oltre trent’anni. Edizioni Terra Nostra, Roma 1981, pp.106-110

G.Minnocci, Guerra e Resistenza in Ciociaria. Discorso in occasione dell’inaugurazione del Monumento alla “Mamma ciociara” in Castro dei Volsci il 3 giugno 1964, nel Ventennale della Resistenza. .Ristampa a cura Regione Lazio, Alatri 1993, pp.7-8, 15-16

Wikipedia, ad nomen.

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