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Ceprano

 

 

Dati del Comune

Abitanti: 7.982 (1936) – 8.812 (1951). Superficie 48,03 kmq. Città situata nella Valle Latina. Altitudine 105 m. slm. Comuni confinanti: Arce, Castro dei Volsci, Falvaterra, Pofi, Ripi, San Giovanni Incarico, Strangolagalli.

La motivazione della decorazione

Ceprano, che risultò distrutta all’80%, è stata decorata della Medaglia d’argento al merito civile, conferita il 18.1.2005:

Centro strategicamente importante, occupato dalle truppe tedesche impegnate a bloccare l’avanzata alleata sulla linea Gustav, fu oggetto di violenti rastrellamenti e razzie e di devastanti bombardamenti che provocarono vittime civili e la quasi totale distruzione del centro abitato. La popolazione, costretta a trovare rifugio nei paesi circostanti, seppe resistere con dignità e coraggio, alle più dure sofferenze della guerra. Ceprano (Fr), settembre 1943-giugno 1944.

 

Le vicende belliche e resistenziali

Importante nodo stradale e passaggio sul fiume Liri, immediatamente dopo l’8 settembre venne occupata dai tedeschi.

Tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre, in coincidenza con l’intensificarsi dei bombardamenti alleati, molte famiglie e lo stesso Comune si trasferirono a Monticelle di Falvaterra, ma il 27 gennaio, alla notizia che i tedeschi avrebbero colà effettuato una razzia di bestiame, tentarono di traversare il Sacco e di rifugiarsi in collina con il bestiame, ma i tedeschi ne razziarono 18 capi.

In quegli stessi giorni una banda  partigiana locale, dopo aver catturato dei tedeschi, decise di liberarli, ma il 30 gennaio scattò ugualmente la rappresaglia con il rastrellamento di 81 uomini, tutti comunque estranei alla cattura dei tedeschi. Trasportati al carcere di Paliano, in due riprese venne celebrato un processo-farsa:  otto furono condannati a morte ed uccisi il 29 aprile.

Quando avvenne lo sfondamento del fronte, le truppe tedesche cercarono di organizzare a Ceprano una certa resistenza. La battaglia si svolse in due giorni tra le macerie dell’abitato, poi, per favorire la propria ritirata, fecero saltare i due ponti sul Liri che erano stati mancati dai bombardamenti alleati.

Il 29 maggio Ceprano venne liberata dalla V° Divisione corazzata canadese.

Nell’estate del 1944 si ebbero 5.087 casi di malaria su una popolazione di circa 8.000 abitanti, a causa della stagnazione delle acque nelle 1.300 buche create dalle bombe e dalle operazioni belliche. Solo l’uso del DDT consentì di porre fine al flagello.

 

Bibliografia

La grande enciclopedia della tua regione, Il Lazio (14), pp.275-77.

(a cura) G.Giammaria, L.Gulia, C.Iadecola, Guerra Liberazione Dopoguerra in Ciociaria 1943-45, p.88

Dizionario storico biografico del Lazio (cit.), ad nomen

La Ciociaria, Ceprano – sito web

Wikipedia, ad nomen.

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