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Cisterna di Latina

 

Dati del Comune

Abitanti: 12.471 (1936) – 14.182 (1951). Superficie 144,16 kmq Altitudine 77 m. slm. alle porte dell’Agro Pontino. Comuni confinanti: Aprilia, Artena (Rm), Cori, Latina, Norma, Sermoneta, Velletri (Rm).

 

La motivazione della decorazione

Cisterna di Latina è Medaglia d’argento al merito civile:

Con animo fierissimo sopportava numerosi bombardamenti che causarono morti e distruzioni dando nobile esempio di strenuo coraggio e di devozione alla Patria.

La richiesta inoltrata nel 2004 alla commissione ministeriale per ottenere la Medaglia d’oro al valor civile, è stata respinta “non rilevando la presenza di nuovi e significativi elementi”.

 

Le vicende belliche e resistenziali

Le premesse di questo sviluppo vennero completamente cancellate, nel giro di cinque mesi, dall’imperversare della guerra, ad iniziare dal bombardamento alleato del 31 ottobre 1943.

Il 5 gennaio, durante l’occupazione tedesca, una squadra di partigiani ex prigionieri sovietici fece saltare due autocarri tedeschi e uccise cinque tedeschi.

Quando gli Alleati sbarcarono il 22 gennaio 1944 ad Anzio-Nettuno, la tattica attendista del gen.Lucas consentì ai tedeschi di Kesselring di organizzarsi e di bloccare gli anglo-americani.

Nelle prime fasi dell’”Operazione Shingle”, il 30 gennaio, che avrebbe consentito al VI Corpo d’Armata americana di sfondare le difese tedesche ed avere la via spianata per Roma,  l’operazione venne affidata ai Rangers della 36° Divisione (Texas), comandata dal gen.Darby. Il reparto, muovendosi da Anzio a Cisterna incrociò in località Isolabella, tra l’altro in terreno scoperto, una divisione tedesca composta da oltre 300 unità. Lo scontro non ebbe storia: dei due battaglioni che erano stati inviati a Cisterna – 767 tra ufficiali e soldati statunitensi – solamente due uomini ritornarono a Nettuno.

Bruciato il fattore sorpresa, i tedeschi prepararono la linea difensiva che aveva appunto come roccaforte Cisterna. Trovandosi così al centro degli scontri armati e subendo pesanti bombardamenti americani, la popolazione si rifugiò nelle grotte di palazzo Caetani, nell’ex convento di Sant’Antonio Abate e nelle campagne.

Il 15 febbraio, malgrado le numerose perdite in termini di uomini, gli americani, in un progressivo avanzamento verso Roma, ingaggiarono duri combattimenti con i tedeschi; nei giorni 26-29 febbraio Cisterna venne sottoposto a massicci e ripetuti bombardamenti aeronavali alleati. Il 7 marzo una salva di cannone si abbattè sul centro storico, danneggiando l’interno della chiesa dell’Assunta e l’edificio del Municipio; nei giardini pubblici, adattati a cimitero temporaneo, le esplosioni sconvolsero le fosse dei caduti dei bombardamenti.

Il 19 marzo 1944 i tedeschi, forti delle difficoltà logistiche alleate, soprattutto per la marcia dei mezzi cingolati, decisero di sgomberare l’abitato, costringendo gli abitanti a lasciare la città: la popolazione, inquadrata e scortata dai tedeschi, venne condotta prima a Velletri e poi nei campi di raccolta della Breda sulla Casilina, alla caserma di Santa Croce in Gerusalemme e a Cesano. E’ l’”esodo cisternese”, mentre circa 4.000 cittadini vissero per 58 giorni nelle grotte di palazzo Caetani. Successivamente il palazzo divenne una città sotterranea: la grande quantità di gallerie fu rifugio, ospedale e cimitero tedeschi.

In aprile gli americani riuscirono a sbloccare la situazione e a conquistare Aprilia.

A maggio, sopraggiunti i rinforzi e indebolitasi la resistenza tedesca, le forze alleate (3° e 36° divisione USA) sferrarono una dura offensiva, l’”Operazione Buffalo”, I tedeschi crollarono all’altezza di Borgo Sabotino,  cedettero Littoria e si arroccarono su Cisterna. Gli Alleati, dopo una durissima battaglia (“la battaglia di Cisterna”) combattuta dall’alba del 23 maggio al pomeriggio del 25, entrarono finalmente nella cittadina. I tedeschi si rintanarono nel palazzo Caetani, ma nel primo pomeriggio del 25 maggio si arresero in 200: gli americani entrarono in una cittadina rasa al suolo, con il 95% degli edifici distrutti.

Tenace e senza soste fu l’opera di ricostruzione.

 

La memoria

Monumenti e memorie storiche:

  • Monumento ai Caduti di tutte le guerre (1925). Raffigurava un soldato ferito sorretto da un angelo. In seguito all’autarchia il monumento venne fuso e al suo posto venne elevata una stele marmorea. Distrutta dai combattimenti nel 1944, vi fu eretto un nuovo monumento di marmo (1952)
  • Monumento alle vittimecivili della II GM. Cubo con dipinti (1995)- mon.to lg. A.Volpi
  • Monumento in memoria dell’esodo cisternese. Lastra di bronzo a palazzo Caetani
  • Monumento ai Marinai d’Italia e cisternesi caduti nella II GM– Quartiere Mariotti
  • Monumento agli Aviatori d’Italia. Piccolo aereo donato dall’Aeronautica Militare di Latina(2002)
  • Monumento ai Bonificatori, dedicato alle migliaia di persone cadute sul lavoro. Borgo Flora
  • Monumento a Salvo D’Acquisto e caduti di Nassiryya (2003).

 

Bibliografia

Grande enciclopedia della tua regione. Il Lazio (15), (cit.), pp.296-304.

M.Nasi, “La grande sfida”, in: (a cura) G.L.Campagna, 33 salti nella storia (cit.), pp.132-238

A.Sciarretta, “Da Anzio a Cisterna”, in (a cura) A.Ravaglioli, Il Lazio in guerra 1943-1944. Newton & Compton, Roma 1997, pp.205-216.

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P.G., Cronache da due fronti, (cit.), pp. 77, 96, 117, 122-123, 130-136, 141, 150-152, 179-180, 199, 203, 249-258

Wikipedia, ad nomen.

S.Passigli, voce Celli Angelo, in Dizionario Biografico del Lazio vol II, Regione Lazio, Roma 2009, pp.495-96.

Cronologia della Resistenza nel Lazio 1943-1944

V.Di Flavio, voce Marcucci Alessandro, in Dizionario Biografico del Lazio vol.III, Regione Lazio, Roma 2009, pp. 1214-1215

Dizionario storico biografico del Lazio (cit.), ad nomen

Il Tempo online marzo 2014

Wikipedia, ad nomen.

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