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Milano Raffaele

Nato a Sora (Frosinone) il 25 gennaio 1896- caduto a Roma il 24 marzo 1944, alle Fosse Ardeatine. Figlio di Giuseppe e di Giuditta Scazzocchio, Raffaele nasce a fine secolo nella cittadina di Sora, all’epoca importante centro amministrativo della Terra di Lavoro, attualmente al confine tra Lazio e Abruzzo. Perduto il padre in tenera età, la sua numerosa famiglia si trasferisce ad Avezzano dove nel 1915, rimane gravemente colpita dal terremoto che sconvolge la cittadina abruzzese. Raffaele si salva insieme a un fratello e a una sorella, mentre rimarranno uccisi sotto le macerie la madre e altri due fratelli, Egle e Oscar. Richiamato nel 1916 per prendere parte alla Prima guerra mondiale, raggiunge il fronte l’anno successivo con il grado di caporale di artiglieria. Ferito due volte, congedato nel 1919, torna a casa insignito della Croce di guerra al merito. Di professione viaggiatore di commercio per le cartiere Miliani di Fabriano e per l’Azienda cartaria di Milano, di religione ebraica, nei primi anni ’20 si sposa nel tempio maggiore di Roma con la concittadina Margherita Bondì. Dal loro matrimonio nascono due figli. Il primo, Ennio, scompare prematuramente per una febbre tifoide all’età di dieci anni, mentre la seconda, Silvana, nasce a Roma nell’estate del 1927. Non si iscrive al Partito nazionale fascista e con l’inizio delle persecuzioni razziali subisce prima discriminazioni e infine è costretto a nascondersi sotto il falso nome in una pensione in via Palestro, a Roma. Tradito da una ex cliente, il 25 febbraio finisce nelle mani di un gruppo di collaborazionisti e della milizia che irrompono in casa spogliandolo di ogni suo avere per poi trascinarlo nel terzo braccio di Regina Coeli. Torturato per giorni, nega la sua identità per proteggere la famiglia fin quando, sottoposto a una perquisizione corporale, è costretto a cedere. Dopo l’azione partigiana di via Rasella, il suo nome è inscritto nella lista dei condannati a morte per rappresaglia. Muore alle Fosse Ardeatine all’età di 48. La moglie e la figlia saranno deportate prima a Fossoli e di lì trasferite in Germania dove moriranno rispettivamente ad Auschwitz e Bergen Belsen. Il suo corpo riposa nel Mausoleo nel sacello 253. Dal 2015 Raffaele Milano e il suo compaesano Domenico Iaforte sono ricordati a Sora con una significativa stele nel piazzale antistante il cimitero, già intitolata ai due martiri delle Fosse Ardeatine. A Roma, a lungotevere de’ Cenci, il nome di Raffaele è scolpito sulla lapide esposta all’esterno della Sinagoga con cui si ricordano gli uomini di religione ebraica uccisi alle Ardeatine. La moglie Margherita Bondì e la figlia Silvana Milano sono invece ricordate a Sora con due pietre d’inciampo, apposte di fronte alla loro abitazione nel 2011.

Portelli 1999, p. 235, Mogavero 2016, p. 220; Biografico, vol. II, pp. 1306-7; Sora. Ferite di guerra. Con pagine di diario di Wesla Mancini e un contributo di Michele Ferri sull’antifascismo a Sora, Giuseppe D’Onorio,Costantino Jadecola; http://luoghienomidellashoah.weebly.com/sezze-margherita-bondigrave.html; http://www.youblisher.com/p/144121-Margherita-Bondi/

 

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