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Orte

 

Dati del Comune

Abitanti: 7.250 (1936) – 8.085 (1951). Superficie 69,56 kmq. Altitudine 132 m. slm. Nucleo storico sul colle e Orte scalo cme nodo ferroviario. Comuni confinanti: Amelia (Tr), Bassano in Teverina, Gallese, Giove (Tr), Magliano Sabina (Ri), Narni (Tr), Penna in Teverina (Tr), Vasanello.

 

La motivazione della decorazione

Orte è stata insignita della Medaglia di bronzo al merito civile:

Piccolo comune di circa duemila abitanti, durante l’ultimo conflitto mondiale, subì violenti bombardamenti che causarono numerose vittime civili e la quasi totale distruzione dell’abitato e delle strutture industriali e commerciali. I sopravvissuti dovettero trovare rifugio nei paesi vicini e nelle campagne, in casolari isolati o in grotte improvvisate. Nobile esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio. Orte Scalo (Vt) 1943-1944

 

Le vicende belliche e resistenziali

Domenica mattina 29 agosto 1943 suonò a Orte Scalo l’allarme aereo, ma fu un esodo festoso verso la collina: di lì a poco sarebbero ritornati a casa, come altre volte.

Invece all’improvviso giunsero i bombardieri, che si ritenevano di passaggio: un urlo tragico immenso disumano squarcia l’aria, insieme a boati enormi e profondi in rapida successione (Pucci).

Molte bombe finirono in collina dove la gente era corsa dopo l’allarme: oltre 100 persone morirono sotto una grande quercia che fu centrata da una bomba americana, mentre migliaia di schegge colpirono coloro che erano sotto per cercarvi un riparo.

Alla sera un centinaio di corpi di ogni età, dilaniati e sfigurati, furono deposti nella chiesa di Sant’Antonio, rimasta miracolosamente quasi intatta, dal parroco e dai volontari. Per terra erano distesi anche i feriti gravi, che sarebbero morti in seguito: in totale vi furono 114 vittime.

L’incursione, durata un’ora, aveva sfiorato gli obiettivi militari tedeschi mentre le bombe erano cadute sulla stazione di Orte Scalo, sulle case civili e soprattutto in collina: il 90% delle case furono abbattute dalle bombe e  300 furono le vittime.

Nel quadro dello schieramento delle truppe italiane in difesa della capitale, dopo la proclamazione dell’armistizio, il 9 e il 10 settembre 1943, nelle campagne di Orte vi furono degli scontri armati tra i tedeschi della III^ Divisione Panzergranadieren e italiani della V Armata, qui stanziata agli ordini del generale Mario Caracciolo di Feroleto. Pur essendo cessata la difesa organizzata, alcuni avieri tentarono di bloccare i tedeschi, uccidendone due e ferendone un altro.

Il giorno dopo venne evitata in extremis, con la consegna di alcuni bovini, la distruzione del paese a colpi di cannone, minacciata dai tedeschi come rappresaglia per gli scontri dei giorni precedenti.

 

Bibliografia

La grande enciclopedia della tua regione. Il Lazio (36), pp.107-10.

AA.vv., Enciclopedia dell’antifascismo e della Resistenza, (cit.), p.295

B.Di Porto, “La Resistenza nel Viterbese”, in Quaderni della resistenza laziale, (cit.), p.35

M.Pucci, “La lunga notte e l’alba 1943-1944”, da Tuscia Web

Wikipedia, ad nomen

Dizionario storico biografico del Lazio (cit.), ad nomen.

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