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Priverno

 

Dati del Comune

Abitanti: 9.827 (1936) – 11.771 (1951). Superficie 56,98 kmq. Altitudine 151 m. slm. Città al centro della Valle del fiume Amaseno. Comuni confinanti: Maenza, Pontinia, Prossedi, Roccagorga, Roccasecca dei Volsci, Sezze, Sonnino.

 

La motivazione della decorazione

Il 27 maggio 2005 il gonfalone della città di Priverno è stato insignito della Medaglia d’argento al merito civile:

Comune occupato dalle truppe tedesche, impegnate a bloccare l’avanzata alleata, fu oggetto di violenti rastrellamenti e razzie e di devastanti bombardamenti che provocarono la morte di numerosi cittadini e la quasi totale distruzione dell’abitato. La popolazione seppe resistere alle più dure sofferenze, offrendo ammirevole esempio di coraggio e amor patrio. Priverno (Lt), 1943-1944.

 

Le vicende belliche e resistenziali

Dopo l’armistizio la città si ritrovò tra due fuochi, da una parte alla mercé dei tedeschi occupanti, che effettuarono violenti rastrellamenti e razzie e dall’altra oggetto di pesanti bombardamenti da parte degli Alleati, a danno della popolazione che subì immani sofferenze ma che seppe resistere. Tra i rastrellamenti più significativi vi fu quello dell’8 ottobre, quando i nazisti prelevarono 51 uomini del paese; rinchiusi per alcuni giorni, vennero trasportati a scavare trincee.

Il 19 ottobre, individuato da un delatore, il 19enne Antonio Aresu venne ferito gravemente in un conflitto a fuoco con i tedeschi; con un altro giovane era fuggito in montagna per sottrarsi alla chiamata militare. Antonio venne ritenuto morto e trasportato in ospedale. Identificato, venne sottoposto per una settimana ad interrogatori, non cedette e morì per le violenze subìte. Al giovane venne concessa la Medaglia d’argento al valor militare.

Priverno subì nel 1943 alcuni violentissimi bombardamenti: il 9 dicembre, il 21 e 31 dicembre. La mattina del 22 gennaio fu bersaglio di un ingiustificato bombardamento alleato.

Con l’avanzamento del fronte verso nord, il paese venne sottoposto ai bombardamenti il 1° e  soprattutto il 22 maggio 1944, nel tentativo di sfondare le ultime linee tedesche poste a difesa di Roma; le vittime di questa seconda incursione alleata furono 69.

Due giorni dopo, si assistette alla ritirata tedesca e quindi alla liberazione della città.

 

La memoria

Stele alla m.o.vm. di Vittorio Premoli, per gli atti di valore espressi a Monterotondo (Rm) l’8.9.1943 – Borgo Sant’Antonio

 

Bibliografia

La grande enciclopedia della tua regione. Il Lazio (42 ), pp.223-227

R.Antonetti, “Il novizio”, in: (a cura) G.L.Campagna, 33 salti nella storia (cit), p.170

P.G.Sottoriva, Cronache da due fronti, (cit.), pp. 87, 117, 258

Cronologia della Resistenza nel Lazio

Wikipedia, ad nomen

Dizionario storico biografico del Lazio (cit.), ad nomen

Il Tempo online 27.05.2005

 

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