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Rocca d’Arce

 

Dati del Comune

Abitanti: 1.550 (1936) – 1.586 (1951), Superficie 11,58 kmq. Altitudine 507 m. slm. Comuni confinanti: Arce, Colfelice, Fontana Liri, Roccasecca, Santopadre.

La motivazione della decorazione

Rocca d’Arce è insignito della Medaglia d’argento al merito civile:

Piccolo centro, situato nelle retrovie della linea Gustav, durante l’ultimo conflitto mondiale fu coinvolto nelle operazioni di sfondamento degli opposti schieramenti e sottoposto a violenti bombardamenti che causarono vittime civili e ingenti danni al patrimonio abitativo. La popolazione, sottoposta ad una vita di stenti e sofferenze in ricoveri d’emergenza, offrì un’ammirevole prova di generoso spirito di solidarietà, prodigandosi nel soccorso e nel sostegno morale di numerosi sfollati. Rocca d’Arce (Fr) 1943-1944.

 

Le vicende belliche e resistenziali

Se nel Lazio meridionale non ci fosse stato Montecassino, il ruolo strategico sarebbe stato svolto da Rocca d’Arce da cui si domina la piana di Aquino e le colline intorno a Frosinone.

Come in tutti gli altri centri, a Rocca d’Arce vi erano diversi punti di comando tedeschi che avevano “pacificamente” e di fatto, le abitazioni del centro e di tutto il territorio.

Da una testimonianza si rivela che “nella mia casa i Tedeschi avevano installato un posto di comando durante le operazioni di bombardamento del Monastero di Montecassino, io lo ricordo ancora adesso perfettamente. Il comandante tedesco che era nella mia casa doveva essere un ufficiale di grado elevato, questo perché quando arrivavano i colonnelli si mettevano al suo cospetto sull’attenti” (Lancia).

La stessa testimonianza racconta che a fine settembre 1943 ci fu, in località Ceppo un’incursione aerea alleata. In precedenza gli americani avevano lanciato dei manifestini in cui era scritto che bisognava sventolare i fazzoletti per avvertirli della presenza tedesca, ma alcuni residenti, alcuni ignari dell’avvertimento continuarono a sventolare i loro panni: i piloti, “dopo vari giri, sganciarono il loro carico di morte. Ci furono molti morti e feriti…”(Lancia)

Non avendo importanza di natura bellica, il paese divenne rifugio per molte persone esposte alla guerra, compresi ben sette sacerdoti della zona. La motivazione della medaglia al valor civile lo attesta.

Le truppe alleate, nel loro avvicinamento verso Roma, entrarono in paese il 29 maggio.

 

La memoria

Monumento ai Caduti

Bibliografia

La grande enciclopedia della tua regione. Il Lazio (44-45), pp.280-81.

(a cura) G.Giammaria, L.Gulia, C.Iadecola, Guerra Liberazione Dopoguerra in Ciociaria 1943-45, (cit.), p.149

Ricordi dell’ultima guerra. Testimonianza di Bernardina Lancia da sito web

Wikipedia, ad nomen.

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