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Vallerotonda

Dati del Comune

Abitanti: 3.134 (1936) – 3.692 (1951). Superficie 59,66 kmq. Altitudine 620 m. slm. Il territorio condivide con San Biagio Saracinisco il lago Selva e con Cervaro il colle Aquilone. Comuni confinanti: Acquafondata, Cervaro, San Biagio Saracinisco, Sant’Elia Fiumerapido, Viticuso.

 

La motivazione della decorazione

Vallerotonda è Medaglia d’argento al merito civile, conferita il 21.12.1999:

Comune situato in posizione strategica per l’esercito tedesco impegnato a bloccare l’avanzata alleata, fu teatro di varie operazioni belliche che causarono la morte di numerosissimi civili e la distruzione della quasi totalità delle abitazioni. I sopravvissuti, costretti a rifugiarsi sulle montagne, resistettero impavidi agli orrori e ai disastri della guerra, offrendo un’ammirevole prova d’elevate virtù civiche e di generoso spirito di solidarietà. Vallerotonda (Fr), 1943-1944.

 

Le vicende belliche e resistenziali

Nell’ottobre 1943 un giovane del paese uccise due soldati tedeschi e ne ferì un terzo, causando la rappresaglia. Nel novembre venne ucciso un giovane di sedici anni.

La zona divenne luogo di transito o di rifugio dei soldati italiani sbandati che cercavano di passare il fronte e dei prigionieri alleati fuggiti essenzialmente dal campo di Sulmona.

Due ufficiali americani installarono a Vallerotonda una stazione radio trasmittente che per molto tempo dette informazioni agli Alleati sulla dislocazione delle truppe tedesche e sulle localizzazioni delle piazzole per l’artiglieria, installate nei dintorni di Vallerotonda. Vane furono le ricerche e le intercettazioni tedesche per individuare la trasmittente. Dopo aver affisso bandi e minacciato la popolazione, la rappresaglia portò alla fucilazione di 5 paesani e la morte di un sesto “in seguito ai lavori forzati”. Infatti, Vallerotonda era visitata tutti i giorni dalle SS tedesche che rastrellavano uomini per i lavori di fortificazione nel fronte di guerra. Secondo una testimonianza, si apprende che quando venivano avvistati i camion tedeschi dall’alto del paese, gli uomini si davano alla fuga e rientravano la sera al cessare del pericolo.

Ma la più sconvolgente tragedia è l’eccidio di Collelungo.

Il 28 dicembre 1943, per 42 persone – tra i quali bambini da 2 a 12 anni d’età – della frazione di Cardito e di zone limitrofe, compresi 4 soldati italiani sbandati che si erano uniti al gruppo accampato sul greto di un torrente, fu decisa senza alcuna ragione plausibile la loro uccisione dal Comando tedesco; una quarantina di Alpenjaeger tedeschi effettuarono l’esecuzione e dopo  coprirono i corpi dei morti e dei sopravvissuti sotto la neve e il frascame. Al tramonto gli scampati, compreso uno dei quattro soldati, si districarono daI mucchio delle vittime e raggiunsero la montagna.

Amara fu la liberazione di Vallerotonda, avvenuta il 14 gennaio 1944 per opera delle truppe di colore del Corpo di Spedizione francese che furono protagoniste di violenze e soprusi alla popolazione.

 

La memoria

Il Comune fa parte del “Gran percorso della memoria” del SER.A.F.-Servizi Associati Comuni del Frusinate.

  • Monumento ai Martiri di Vallerotonda-Collelungo (opera di Umberto Mastroianni)
  • Croce sul greto del Rio Chiaro, luogo della strage di Collelungo

 

Bibliografia

La grande enciclopedia della tua regione. Il Lazio (60), p.246.

(a cura) G.Giammaria, L.Gulia, C. Iadecola, Guerra Liberazione Dopoguerra in Ciociaria 1943-45, (cit.), p.178.

C.Jadecola, “Sulla Linea Gustav: la guerra ignorata della povera gente” in (a cura) A.Ravaglioli, Il Lazio in guerra 1943-1944. Newton & Compton, Roma 1997, pp.3942

G.Minnocci, Guerra e Resistenza in Ciociaria, Regione Lazio 1993, pp.29-30

U.Tanzini, Ceccano nella Resistenza. Ricordi a trent’anni, edizioni Terra Nostra, Roma 1981, pp. 104-106

B.Ghigi, La tragedia della guerra nel Lazio, Bruno Ghigi Editore, Rimini 1995, pp.206, 208

AA.vv., Enciclopedia dell’antifascismo e della resistenza. La Pietra, Milano 1972, p.458

Dizionario storico biografico del Lazio (cit.), ad nomen

Wikipedia, ad nomen.

 

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