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Volpi Alfonso

Nato a Milano il 2 agosto 1909  e morto in  Grecia il 10 ottobre 1943. Ingegnere, trasferitosi a Cisterna dopo le nozze con Antonietta Di Fazio.  Richiamato alle armi nel 1941 divenne capitano di complemento del 3º Reggimento Genio. L’armistizio lo sorprese in Grecia, dove svolgeva la funzione di capo tecnico all’officina mobile del Comando superiore delle Forze armate italiane. Alfonso Volpi, l’8 settembre 1943, non ebbe dubbi su quale parte scegliere e, riuscito a sfuggire ai tedeschi, si aggregò ai combattenti della Divisione Pinerolo con i quali prese parte a numerose azioni di guerra. La sua lotta finì poco più di un mese dopo. Il 10 ottobre, infatti, il capitano italiano si trovava in Tessaglia dove, con un ufficiale inglese, aveva organizzato una colonna di automezzi che dovevano trasportare viveri alle formazioni partigiane. Il convoglio fu però intercettato dai tedeschi. Per consentire all’ufficiale britannico di condurre a destinazione il carico, Volpi affrontò da solo i nemici a colpi di pistola; quando non fu più in grado di utilizzare l’arma, si impegnò in un disperato corpo a corpo, finché fu ucciso da una raffica di mitra.

Alla sua memoria è stata conferita la Medaglia d’oro al valore militare con la seguente motivazione:

«Comandante di un reparto di genieri in Grecia, all’atto dell’armistizio resisteva alle lusinghe ed alle minacce dei tedeschi e si univa ai partigiani della Divisione “Pinerolo” iniziando la dura vita della guerriglia in montagna. Volontario in numerose rischiosissime missioni le portava tutte a termine dando prova di eccezionale ardimento e di grande spirito di sacrificio. Sorpreso da preponderanti forze tedesche, mentre assieme ad un ufficiale britannico effettuava incetta di viveri per rifornire le unità partigiane italiane, affrontava risolutamente il nemico attaccandolo a colpi di rivoltella; inceppatasi l’arma, impegnava un furioso corpo a corpo, finché raggiunto da raffiche di mitra si abbatteva morente. Il suo eroico sacrificio permetteva che l’ufficiale britannico e gli auto mezzi carichi di preziosi viveri sfuggissero alla cattura e raggiungessero la zona controllata dagli italiani» — Tessaglia (Grecia), 19 settembre – 10 ottobre 1943..

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