skip to Main Content

Benedetti Pietro

Data di esecuzione: 29 aprile 1944

Organo giudicante: Feldgericht

Accusa: Deposito di armi

Data di nascita: 29 giugno 1902

Luogo di nascita: Atessa

Paternità: Filippo Benedetti

Maternità: Maria Cinalli

Professione: ebanista

Formazione d’appartenenza: Pci

Data di arresto: 31 dicembre 1943/ Effettuato da: commissario PS Domenico Rotondano

Permanenza nel carcere di Regina Coeli: 31.12.1943-29.4.1944

Informazioni biografiche: nato ad Atessa, in provincia di Chieti, Pietro Benedetti é un militante del Pcd’I fin dal 1921, poi diventa segretario della sezione giovanile di Atessa. Nel dicembre 1925 è fermato al confine con documenti falsi, mentre tenta di recarsi a Lione quale delegato al III congresso del Partito e subisce una condanna a 40 giorni per possesso di passaporto falso. Dopo la scarcerazione, assume la segreteria della Federazione comunista di Chieti. Nel 1932 subisce una condanna dal Tsds ma usufruisce dell’amnistia detta “del decennale” ed evita il carcere. Nel maggio 1933 si trasferisce a Roma insieme alla famiglia. Durante il conflitto continua la sua attività politica e il suo laboratorio d’ebanista in via Properzio 39, si trasforma in un punto di riferimento per molti suoi compagni divenendo, di fatto, una sezione comunista clandestina. Dopo il 25 luglio 1943 è fra i riorganizzatori del Pci romano e, dopo l’8 settembre, diventa il commissario politico della I zona.

Circostanze dell’arresto: Pietro subisce una perquisizione il 31 dicembre del 1943 da Domenico Rotondano, capo della Squadra Politica della questura di Roma, nel suo laboratorio, dove viene scoperto un deposito d’armi. Tradotto in questura, viene portato a Regina Coeli: processato l’11 aprile 1944 è condannato a morte.

Fonti archivistiche: ACS, Cpc b. 492 fasc. 45316 e MI Dgps, 1944-45 Rsi, b.25 fasc. 38/2; AS Roma, Rcdp b. 8 fasc. 329; Anfim Vittime 4.2, fasc. Benedetti Pietro; ACS, MD Ricompart Lazio, b. 18, fasc. 1727.

Riferimenti bibliografici: Raffaele Sciorilli Borelli, Pietro Benedetti, s.e., s.l., 1981, pag.4; Ezio Zerenghi, Pietro Benedetti, tip. Mengarelli, Roma 1950; Malvezzi Pietro e Pirelli Giovanni (a cura di), Lettere dei condannati a morte della resistenza italiana, Einaudi, Torino 1994, pagg. 25 e segg.; Giorgio Amendola, Lettere a Milano, Editori Riuniti, 1973, pag. 328.

Note: Benedetti fu interrogato più volte nella sede della polizia tedesca in via Tasso: la sua firma su un muro è ancora oggi a testimoniarlo. Dal carcere scrisse numerose lettere alla moglie Enrichetta pubblicate nel volume a cura di Pietro Malvezzi e di Giovanni Pirelli citato fra i riferimenti bibliografici. Nell’AS in Roma è conservato il disegno della sua bottega a opera della PS. Il commissario Domenico Rotondano nell’immediato dopoguerra sarà processato dalla Corte speciale di assise di Roma e assolto “perché il fatto non sussiste”.

Back To Top