Buratti Mariano
Data di esecuzione: 31gennaio 1944
Organo giudicante: Feldgericht
Accusa: trasporto abusivo di armi
Data di nascita: 25 gennaio 1902
Luogo di nascita: Bassano di Sutri
Paternità: Benedetto Buratti
Maternità: Maddalena Zucchi
Professione: sottufficiale della GdF poi insegnante di storia e di filosofia
Formazione di appartenenza: Pd’A/Banda del Cimino
Data di arresto: 12 dicembre 1943/ Preso in consegna dal sergente maggiore SS Hermann Grüb
Delatore: Mario Pistolini
Permanenza nel carcere di Regina Coeli: 12.12.1943 – 7.1.1944
Cella: 279
Informazioni biografiche: Mariano Buratti nel 1923 è a Fiume, al seguito dei volontari di Gabriele D’Annunzio; si fidanza e si sposa con Cristina Pollak, una giovane croata. I due si trasferiscono a Viterbo e Mariano si arruola nella GdF. Dopo qualche anno muoiono la figlia Magda e Cristina incinta di una bambina. Mariano affida il suo dolore a una raccolta di poesie intense, Focolare spento, che pubblica nel 1934. Nel 1935 parte volontario nella Mvsn in AOI da dove, a causa di un’infezione, è rimpatriato nel febbraio 1937. In patria rientra nella Gdf, poi, dal 1941 insegna storia e filosofia al liceo Umberto I di Viterbo che oggi porta il suo nome. Di idee democratiche e liberali nel 1943 compone con i suoi studenti un breve programma politico-ideologico, rivolto all’Italia futura, rimasto come suo testamento ideale.
Circostanze dell’arresto: all’inizio della Resistenza Mariano Buratti costituisce, sui Monti Cimini, una delle prime bande armate del Pd’A, che sarà una delle formazioni più attive nella Tuscia. Buratti è catturato il 12 dicembre dalle SS presso Ponte Milvio, in compagnia dell’avvocato Mario Pistolini, che da alcuni sarà poi indicato come il delatore che ne permise l’arresto.
Fonti archivistiche: Msl, Archivio istituzionale, Dossier, b.15, fasc. 30, Carte tedesche, Scheda matricolare RC Buratti Mariano e Bacheche, cella 3; Anfim Vittime 4.2, fasc. Buratti Mariano; ACS, MD Ricompart Lazio, b. 26, fasc. 1117.
Riferimenti bibliografici: Bruno di Porto, La resistenza nel Viterbese, in Quaderni della Resistenza laziale, vol. III, pagg. 34 e segg.; Angelo La Bella, Chi tradì Mariano Buratti, Viterbo, Buffetti e Guerra 2004; Archivio Sauro Sorbini, Relazione sulle attività della banda Buratti 3 in: Quaderni della Resistenza laziale, quad. 3, p. 150; Aldo Laterza, Buratti, amore innato per la libertà, “Quaderni Viterbesi”, 3 marzo 1984; Mariano Buratti, Focolare spento, Roma, Maglione 1934.
Note: Nel dopoguerra Mariano Buratti sarà insignito della Medaglia d’oro al valor militare.