Ceccano
Dati del Comune
Abitanti: 15.139 (1936) – 17.196 (1951). Superficie 61,06 kmq. Città posizionata lungo le rive del fiume Sacco. Altitudine 200 m. slm. Comuni confinanti: Arnara, Castro dei Volsci, Frosinone, Giuliano di Roma, Patrica, Poli, Villa Santo Stefano.
La motivazione della decorazione
Ceccano è Medaglia d’argento al merito civile (DPR 2004):
Centro strategicamente importante, situato sulla linea Gustav, durante l’ultimo conflitto mondiale si trovò al centro degli opposti schieramenti, subendo ogni sorta di violenza dalle truppe tedesche e marocchine e continui e devastanti bombardamenti alleati che causarono la morte di numerosissimi cittadini e la quasi totale distruzione dell’abitato. Splendido esempio di sacrificio e amor patrio. Ceccano (Fr) 1943-1944.
A Palazzo Antonelli, sede del Municipio è esposta la pergamena di socio onorario concessa nel 1988 dall’Associazione nazionale parigiani d’Italia alla cittadinanza ceccanese.
Le vicende belliche e resistenziali
Tutto il 1943 è caratterizzato, come per tutti i comuni ciociari, da una crescente scarsità di viveri e dall’apprensione per le sorti della guerra.
Del 25 luglio si ha testimonianza della chiusura della locale sede del fascio, dell’euforia che invase il paese ma senza pervenire ad alcun atto di violenza.
Nel territorio di Ceccano, ancor prima dell’armistizio, diverse erano le attività economiche ancora attive malgrado la guerra. Alla BPD, industria simbolo, trovavano lavoro diversi ceccanesi che parteciparono, già dall’inizio dell’occupazione tedesca, alla manomissione dei calibri per la produzione delle munizioni e alla sottrazione di alcune essenziali attrezzature.
Dopo l’8 settembre il tenente Giuseppe Ambrosi costituì una banda “badogliana”, formata dai reduci dal fronte, che operò nei territori del circondario e cercò di contrastare il commissario prefettizio contro l’incetta di grano e farina. Alla banda Ambrosi, strutturata militarmente e non preparata alla guerriglia, subentrò quella guidata, fino alla liberazione, da Romolo Battista che effettuò, quasi esclusivamente, azioni di sabotaggio.
Con l’affluire in massa delle truppe germaniche, in ragione del fatto che Ceccano, per ragioni strategiche era un polo strategico, iniziò la lotta partigiana formata da gruppi di ceccanesi: la prima azione, avvenuta il 22 ottobre fu la sottrazione di bombe, micce e gelatina alla BPD a Tomacella di Patrica; a seguito di tale azione vennero uccisi due tedeschi che erano accorsi. Dopo la cattura di alcuni soldati, questi vennero liberati per evitare la rappresaglia. Il gruppo che si chiamò “Banda armata ciociara Ceccano”,fu potenziato con l’inserimento di alcuni disertori austriaci e di soldati italiani sbandati, ma le azioni si limitarono ad alcuni colpi di mano, nell’impossibilità di affrontare i tedeschi in veri e propri scontri.
Il 3 novembre avvenne il primo bombardamento alleato che causò 18 vittime e numerosi feriti. La città venne colpita, quel giorno, ripetutamente per tre volte e in tre modi: bombardamento, spezzonamento e mitragliamento, per impedire persino i soccorsi; in questo e in tutte le 32 incursioni su Ceccano, nessun obiettivo tedesco venne colpito.
Gli abitanti fuggirono in aperta campagna o a Villa Santo Stefano, abbandonando così le abitazioni ancora intatte. Intanto si installò un contingente dell’artiglieria tedesca, mentre i bombardamenti alleati continuavano a mietere vittime.
Con lo sfondamento del fronte subentrò lo spettro della fame e dell’indigenza che generò il fenomeno della borsa nera, mentre le bombe – tra il 23 e il 30 gennaio – tornarono a distruggere ciò che rimaneva del centro storico e a mietere vittime.
La caduta del fronte di Cassino rese ancor più dolorosi e inaspettati i bombardamenti del 21, 22 e 23 maggio che distrussero le aree abitative intorno alle tre parrocchie di Ceccano.
Con l’avanzata degli Alleati nella Valle del Sacco, giunsero a Ceccano i marocchini della Spedizione francese che conquistarono il giorno 28 maggio il lato ovest della cittadina, dando “prova delle più bieche ignominie” contro le donne del posto. Dopo le prime violenze le donne si concentrarono nella Badia che costituiva rifugio per gli sfollati.
Le violenze non terminarono quel giorno: il 29 i tedeschi, prima di abbandonare Ceccano, uccisero, in un’ ultima e feroce repressione due giovani, i fratelli Capoccetta.
Dal 3 novembre 1943, giorno del primo bombardamento, al 1° giugno 1944 si ebbero 102 vittime tra i civili ceccanesi, in maggioranza bambini ed anziani. Il 70% delle abitazioni private risultarono distrutte.
Dopo la Liberazione, i fascisti più accesi e più responsabili durante il regime, allontanati in un primo tempo, dopo un anno vennero reintegrati ; fu un fenomeno che avvenne un po’ per tutta Italia, ma particolarmente emblematica fu quello di Ceccano.
Bibliografia
La grande enciclopedia della tua regione. Il Lazio (13-14), pp.266-70.
Enciclopedia dell’antifascismo e della Resistenza, ad nomen.
(a cura), S.Franchi, O.Sartori, Dizionario storico biografico del Lazio, Regione Lazio, Roma 2009, vol. I, pp. 232-33.
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(a cura) G.Giammaria, L.Gulia, C.Iadecola, Guerra Liberazione Dopoguerra in Ciociaria 1943-45, (cit.), pp.17, 25, 84-87.
U.Tanzini, Ceccano nella Resistenza. Ricordi a oltre trent’anni. Edizioni Terra Nosrtra, Roma 1981, pp. 34-36, 47-48, 5354, 110-115
(a cura) G.Giammaria, Dati sulla Resistenza in Ciociaria. Estratto dal n.8 dei quaderni della resistenza laziale, pp. 25-26, 96.
Dizionario storico biografico del Lazio (cit), ad nomen
Ceccano. Trasparente,. Il sito ufficiale del Comune di Ceccano (Fr) del 17.11.2014
Wikipedia, ad nomen.