Fagà Francesco
Francesco Fagà, nato a Potenza nel 1921 e fucilato a Palidoro (Roma) nel 1943. Fu Sergente Maggiore Paracadutisti Arditi di Roma. Durante la Resistenza aderì alla formazione Patria e Libertà e fu condannato a morte per la sua attività partigiana.
Nel 1970 fu insignito di medaglia d’argento al V.M. per attività partigiana, alla memoria, con la seguente motivazione: “Entrato giovanissimo e tra i primi nella lotta di resistenza dava ripetute prove di profonda fede e fredda determinazione. Incaricato di delicata ed importante missione in campo nemico, la assolveva con audacia ed abilità validamente contribuendo al nascente movimento insurrezionale. Scoperto e condannato a morte, affrontava la fucilazione con impavida fierezza e, al grido di viva l’Italia, ordinava egli stesso il fuoco al plotone di esecuzione“.
Una targa ricorda il suo eroismo in Via Vittorio Locchi, 6 (Roma) casa in cui visse dal 1938 al 1943.
Testo della targa:
“Il raggruppamento partigiani paracadutisti arditi di roma ricorda Francesco Faga’ serg. magg. paracad. che condannato a morte per la sua attività di partigiano affrontò nel novembre 1943 il plotone di esecuzione con la sublime serenità degli eroi” |
Vissuto in questo stabile dal 15-9-1938 al 19-9-1943