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Francesco Nardecchia

 

Questa è la storia di un eroe silenzioso che salvò la vita di due bambini mettendo a repentaglio la propria. La racconta Gabriele Sonnino, ebreo romano, che deve la sua vita al gesto coraggioso di un uomo semplice, Francesco Nardecchia, il lattaio di Portico d’Ottavia. E’ la mattina del 16 ottobre 1943, il giorno del rastrellamento del ghetto, Gabriele e sua sorella Sara escono dal rifugio per andare a giocare. Hanno rispettivamente quattro e sei anni e non possono comprendere quello che sta accadendo. Non appena fuori dal palazzo, i due bambini vengono sorpresi da un soldato nazista che li afferra e sta per caricarli su una camionetta. E’ in quel momento che appare sulla scena uno sconosciuto che come una furia urla che i bimbi sono suoi figli, mostra al soldato il crocifisso che porta sul petto e poi afferra Gabriele e la sorella per trascinarli via gridando e menando loro delle sonore sberle. I bambini vengono condotti all’interno della latteria, i soldati nazisti assistono alla scena ma poi decidono di andarsene. Solo quando il rastrellamento ebbe fine, il lattaio riportò i bambini dai genitori.

www.ansamed.info; Roma città aperta. Gli anni della guerra (gruppo Facebook); www.democraziapura.it

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