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Historiale

Il Luogo e le Vicende

La città di Cassino si trova lungo le pendici sud orientali del monte che porta il suo nome. Montecassino, dove sorge l’Abbazia che diede origine all’ordine benedettino, ha una posizione dominante sulla strada statale Casilina che fiancheggia la Valle del Liri, unica agevole via d’accesso dal sud Italia al nord verso Roma. Fu proprio la sua posizione geografica, lungo la linea Gustav, a rendere la città un cruciale teatro di guerra per più di otto mesi, dall’ottobre 1943 al maggio 1944, che vide schierati uno contro l’altro gli eserciti tedesco e alleato. Da un lato le truppe del Reich, sui monti retrostanti all’Abbazia, dall’altro le truppe alleate, impegnate in continui e ripetuti attacchi. Nei primi cinque mesi del 1944 quattro grandi battaglie causarono un enorme numero di vittime, con un tragico tributo di sangue anche da parte delle popolazioni civili, colpite dai bombardamenti a tappeto che rasero al suolo dapprima l’antico monastero – ritenuto probabilmente a torto un caposaldo presidiato militarmente – e un mese dopo l’intera città.

I primi bombardamenti alleati colpirono l’area del cassinate fin dall’ottobre del 1943 (e prima ancora, il 19 luglio, con l’attacco al non lontano aeroporto militare di Aquino ceduto dall’Italia alle truppe tedesche nel 1942). Tuttavia il confronto sul campo si ebbe tra il 18 gennaio e l’11 febbraio 1944, che vide però sostanzialmente ferma la linea del fronte. Gli alleati cercarono di forzare la situazione con la seconda battaglia di Cassino, il cui perno fu il violento bombardamento dell’Abbazia, totalmente distrutta dai bombardamenti alleati il 15 febbraio 1944. La responsabilità della distruzione di un luogo storico, di eccezionale valore artistico e simbolico, è stata da molti storici attribuita alla richiesta del generale neozelandese Bernard Freyberg, incaricato di condurre il nuovo attacco a Montecassino e convinto che il monastero fosse stato trasformato in una roccaforte tedesca, anche se nuove tendenze individuano anche altre responsabilità. Di fatto la distruzione dell’Abbazia fu un insuccesso anche dal punto di vista militare perché i paracadutisti tedeschi presero possesso delle rovine e le trasformarono in una trincea difensiva inespugnabile.

La terza offensiva alleata iniziò Il 15 marzo, giorno in cui un altro vasto bombardamento rase al suolo la città di Cassino. Malgrado limitati successi sul terreno, tuttavia, i tedeschi continuarono a resistere sia all’interno delle rovine della città che sulle alture: la strada per Roma era ancora bloccata.

La quarta e definitiva battaglia ebbe inizio a maggio, quando il generale Harold Alexander, comandante delle truppe alleate in Italia, lanciò l’”operazione Diadem”, che prevedeva un attacco diretto all’Abbazia da parte del corpo polacco del generale Wladislaw Anders; contemporaneamente, le truppe francesi, guidate dal generale Juin, avrebbero dovuto sfondare le posizioni tedesche sui Monti Aurunci e quelle britanniche avanzare alle pendici del Monte Cairo. In questo modo si sarebbero ricongiunte nell’Alta Valle del Liri, superando la linea Gustav. Mentre si sgretolava il settore destro dello schieramento tedesco a sud del Liri e le armate anglo-canadesi raggiungevano la via Casilina, il 17 maggio i polacchi riuscirono, con gravissime perdite, a conquistare le quote prossime all’Abbazia. Il 18 maggio i tedeschi abbandonarono le posizioni sulla linea Gustav, arretrando su una linea difensiva parallela (Linea Hitler o Linea Senger), che correva attraverso i paesi di Piedimonte San Germano, Aquino e Pontecorvo, alle falde del massiccio del Monte Cairo. La strada per Roma era ormai aperta, e all’alba del 4 giugno 1944 i primi reparti statunitensi e canadesi entravano nella Capitale.

Nella città di Cassino iniziò subito l’opera di sgombero dalle macerie. L’allagamento della pianura, ad opera delle truppe tedesche, e le voragini provocate dai bombardamenti resero ancora più complicata la bonifica del territorio dalle mine. Le conseguenze delle battaglie si fecero sentire per molto tempo ancora sulla popolazione civile: la malaria tornò ad infestare le aree percorse dalla guerra; le città, i paesi e i casolari rurali erano stati distrutti. L’economia rurale e industriale era stata quasi completamente smantellata. Altissime le perdite in vite umane anche fra la popolazione civile. Malgrado la drammatica situazione e la prosecuzione della guerra in Italia, il 15 marzo 1945 venne posta la prima pietra per la ricostruzione del Monastero di Montecassino, “come era dove era”: un segno dal grande valore simbolico per l’intera Italia. 

La Memoria

L’Historiale, ospitato in un’area alle porte di Cassino, è stato realizzato nel 2004 in occasione delle celebrazioni per il sessantesimo anniversario della Battaglia di Montecassino dal Comitato celebrativo della Battaglia (istituito nel 2001).

Il progetto è ambizioso: intera struttura è dislocata su un’area di 1.200 mq e comprende sei padiglioni, di cui solo il principale è costituito da quattordici sale multimediali

Il Museo sorge con l’intento di ricordare il sacrificio delle popolazioni coinvolte sul fronte di combattimento della Linea Gustav, per più di otto mesi, tra l’ottobre 1943 ed il maggio 1944 utilizzando tutte le tecniche che possano coinvolgere e attirare anche il grande pubblico, e non solo gli interessati al tema.

Per questo l’incarico della sua realizzazione è stato affidato a Carlo Rambaldi, maestro degli effetti speciali e firma illustre del cinema internazionale, che ha utilizzato la contaminazione dei linguaggi – il teatro, l’arte contemporanea, le voci registrate del tempo, i filmati storici, gli stimoli musicali, i testi e le immagini d’epoca – per raccontare i drammatici eventi del territorio su cui si appoggiava la linea difensiva tedesca.

Il percorso cerca di coinvolgere tutti i sensi dei visitatori: si possono ascoltare le voci di Mussolini, Hitler, Badoglio e le testimonianze orali degli abitanti del luogo; leggere le lettere degli emigranti; guardare le fotografie del tempo e rendersi conto del coinvolgimento totale del territorio; comprendere strategie e tattiche della battaglia di Cassino grazie alle proiezioni olografiche di un ufficiale tedesco e di un soldato americano che ne parlano; soffermarsi sui video esplicativi girati appositamente per il luogo espositivo e sui documentari e filmati dell’epoca.

Dopo il 2004, la struttura è stata ampliata, con la realizzazione del Gran Percorso della Memoria che parte proprio dall’Historiale di Cassino e, dopo aver attraversato 36 Comuni a cavallo della Linea Gustav, arriva a San Pietro Infine (Is), nel Parco della Memoria. Il percorso è costituito da installazioni di legno e segnaletica che raccontano le vicissitudini dei luoghi, in ogni paese del basso Lazio coinvolto dalla Seconda guerra mondiale.

Via San Marco, 23 – Cassino (FR)

Fonte: http://www.museohistoriale.org; https://memoranea.it/luoghi/lazio-fr-cassino-historiale

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