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Museo vivo della Memoria

Il Luogo e le Vicende

Colle San Magno è un piccolo comune di mezza montagna di poco più di 700 abitanti alle falde del Monte Cairo, a circa 20 km da Cassino e a pochi km da Roccasecca. Durante la Seconda guerra mondiale il paese fu scelto dal comandante tedesco Frido von Senger und Etterlin, che dirigeva questa parte dello schieramento della linea difensiva principale (la Gustav), per collocarvi l’immediata retrovia del fronte di combattimento di Cassino. Il motivo della scelta era dato dalle caratteristiche geografiche del luogo: invisibile per chi proveniva dal Sud Italia, era a poche ore di cammino dall’Abbazia di Montecassino e dal fronte di Terelle, così come dalla cima del Monte Cairo. Nel paese vennero così ospitati depositi di munizioni, posti di primo soccorso, cucine da campo, antenne per le telecomunicazioni, attendamenti per il riposo dei soldati al fronte. Ogni giorno, per gli otto mesi di guerra, da qui partivano le carovane di muli dirette al fronte di Cassino con il cibo e ritornavano cariche di morti e feriti che venivano trasferiti a valle. Diversi paesi circostanti della provincia di Frosinone, centri prevalentemente agricoli e montani, vennero così trasformati in territorio di guerra e sottoposti a dure ordinanze rivolte principalmente alla popolazione civile. L’idea strategica del felmaresciallo Kesselring, a capo delle truppe tedesche in Italia, era di rendere inadatto il teatro di guerra italiano agli armamenti e ai mezzi dell’esercito alleato, che aveva una schiacciante superiorità aerea e dotazioni migliori per affrontare battaglie su ampi spazi aperti. Così l’Italia si trovò al centro di una guerra di montagna, combattuta in questa zona trincea per trincea, picco per picco, paese per paese. Una guerra che travolse la popolazione civile e che fece migliaia di vittime nell’area del cassinate, di cui più di trecento in eccidi e stragi perpetrati dalle truppe tedesche. La popolazione, costretta ad abbandonare le proprie abitazioni, si ritrovò a vivere per otto lunghi mesi – segnati da un inverno particolarmente rigido – in ricoveri di fortuna sulle montagne circostanti o in zone di campagna ritenute più sicure. La pervasività del teatro di guerra, unita a strategie e scelte tattiche a volte discutibili, strinsero la popolazione fra l’occupazione tedesca e i bombardamenti alleati, letteralmente “tra due fuochi”. Le efficaci strategie di difesa tedesche, la loro capacità di reazione e strumenti bellici più adatti ad un territorio montuoso costrinsero gli alleati a quattro grandi offensive e ad otto mesi di guerra prima dello sfondamento della Linea Gustav. Solo il 25 maggio 1944, dopo la conquista polacca di Piedimonte San Germano, le truppe indiane e canadesi liberarono Colle San Magno e Roccasecca, ancora presidiate dalla retroguardia delle truppe tedesche in ritirata, non senza scontri a fuoco finali sulle alture del monte Asprano e nella valle del fiume Melfa.

La Memoria

Il Museo vivo della memoria di Colle San Magno, inaugurato il 5 ottobre 2013 e gestito dall’Associazione amici del Museo vivo della memoria, ripercorre l’esperienza della Seconda guerra mondiale attraverso la memoria e i racconti della popolazione civile. Il percorso espositivo, articolato in sei sale, ricostruisce gli eventi bellici a partire dalle testimonianze dirette di quanti vissero da protagonisti le vicende di quei terribili mesi fra il settembre 1943 e il maggio 1944. In sei degli otto ambienti del primo piano è stato allestito un percorso usando materiali poveri e di riuso (palanche di legno, grandi teli, piattaforme). Essi ospitano i cimeli e i reperti di guerra – in gran parte recuperati nel territorio – oltre a testi esplicativi, fotografie, ritagli di giornali e documenti. Dopo una premessa sulla storia di Colle San Magno, l’allestimento cerca sempre di inserire le vicende del paese e dei suoi abitanti nel contesto più generale della Seconda guerra mondiale, soffermandosi sulle conseguenze dell’armistizio, l’arrivo dei tedeschi, le battaglie di Cassino e l’organizzazione delle retrovie. Nelle altre sezioni si dà spazio alla memoria, sia delle vittime civili e militari che dei testimoni che raccontano i vari aspetti della guerra e le esperienze vissute. Come richiamato dal nome stesso del museo, l’obiettivo fondamentale è la conservazione della memoria per trasmetterla, per custodirla come cosa viva, e questo si comprende appieno nella sezione dedicata ai racconti dei protagonisti di quel periodo. Solo una ventina delle testimonianze raccolte è però proiettata integralmente in video, le altre venti costituiscono la base delle collezioni “vive” del Museo. Infine, in una postazione video è possibile visionare filmati di approfondimento relativi alle battaglie di Cassino, alla battaglia di Mignano Monte Lungo e vedere altri documentari sulla guerra nell’area del Monte Cairo.

Via Roma 66 – Colle San Magno (FR)

Fonte: http://www.museovivodellamemoria.it/; https://memoranea.it/luoghi/lazio-fr-colle-san-magno-museo-vivo-della-memoria

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