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Vite di IMI. Percorsi di vita dal fronte di guerra ai lager tedeschi 1943-1945. Mostra permanente

Il Luogo e le Vicende

La mostra permanente è allestita nella sede centrale dell’Associazione nazionale reduci dalla prigionia, dall’internamento, dalla guerra di Liberazione e loro familiari(ANRP) e per iniziativa della stessa, in occasione del 70° anniversario della liberazione.

L’armistizio dell’8 settembre 1943 provocò l’immediata rappresaglia dei tedeschi che catturarono e deportarono in Germania circa 800.000 soldati italiani (ma le cifre non sono precise). Il 20 settembre 1943 Adolf Hitler decise di trasformare quei prigionieri in internati militari (IMI), togliendo loro la qualifica di “prigionieri di guerra” e quindi la tutela da parte della Croce Rossa Internazionale, e celando, in questo modo, il fatto che la Germania avesse dei prigionieri dello Stato alleato fascista. In un primo tempo, i soldati italiani furono inviati in campi di raccolta in tutta la Germania nazista, mentre gli ufficiali vennero mandati in appositi lager. Tutti i militari furono sottoposti a pressioni per aderire all’Asse, pressioni alle quali solo una minoranza cedette. La maggior parte degli IMI, infatti, preferì i lager piuttosto che collaborare con il Reich. La loro vita nei campi, pur non confrontabile con quella dei prigionieri politici e degli ebrei, fu terribile: condizioni igieniche pessime, brutalità e violenze che spesso sfociavano in impiccagioni o fucilazioni. Gli IMI furono, in seguito, adibiti al lavoro forzato e ridistribuiti in tutti gli ambienti dove si richiedessero lavori di fatica. Il 3 agosto 1944 fu firmato un accordo tra Mussolini e Hitler per trasformare gli IMI in lavoratori civili. In questo modo, pur lontani da casa e sottoposti comunque a violenze, i soldati italiani poterono ricevere una minima paga e ottenere un po’ più di libertà.

La Memoria

La mostra, realizzata con il contributo della Repubblica Federale di Germania, espone teche dove sono presentati oggetti, documenti, opere d’arte, effetti personali e altre testimonianze materiali appartenute agli IMI; degli schermi proiettano immagini, testimonianze ed altri documenti multimediali. Tramite QR Code i visitatori possono riprodurre su cellulari e tablet documenti e contenuti multimediali dell’esposizione.

In successione, le sei sale narrano e documentano le conseguenze dell’armistizio dell’8 settembre 1943, il rifiuto della collaborazione con i tedeschi e la cattura, l’organizzazione e la vita del campo, con le differenze tra Oflag (ufficiali) e Stalag (sottufficiali e militari di truppa), il lavoro, soprattutto dopo la trasformazione degli IMI in lavoratori civili (estate 1944), la liberazione, dopo la mortale esperienza delle “marce della morte”, e l’oblio, drammatica situazione dopo il ritorno in patria, durata anni.

La possibilità di visualizzare o ascoltare informazioni attraverso i propri cellulari o tablet – secondo gli organizzatori – permetterebbe ai visitatori di acquisire informazioni in maniera più semplice, coinvolgente ed interattiva, e soprattutto di filtrarle a seconda delle proprie conoscenze fino al grado di approfondimento desiderato. In tal modo essi ritengono che sia più agevole il raggiungimento e il coinvolgimento soprattutto dei più giovani, molti dei quali non sono a conoscenza della storia degli IMI.

Inoltre, è possibile visualizzare sul proprio cellulare una mappa interattiva delle sale attraverso la quale è possibile accedere ad una foto panoramica di ciascuna di esse. Nell’immagine, in cui il visitatore può navigare facendola scorrere sul proprio touchscreen, sono evidenziati i diversi elementi presenti nella sala; a ciascuno di essi sono associate alcune schede di approfondimento alle quali si può accedere cliccando sull’elemento scelto. La mappa può essere una guida al percorso ed uno strumento di supporto alla scoperta dei contenuti della mostra, invitando alla scoperta di ogni angolo delle sale in maniera interattiva e personalizzata.

Nel corso della mostra sono presenti alcuni schermi intorno alle strutture espositive. In essi sono riprodotti contenuti multimediali e materiale digitalizzato, tra cui fotografie, documenti, riprese cinematografiche, etc. I video sono legati da una voce narrante e da recitazioni di poesie, lettere e altre testimonianze di alcuni IMI.

Nelle sale sono presenti alcuni pannelli a parete, riportanti ciascuno un QR code leggibile attraverso il proprio dispositivo, che ripropongono i contenuti degli schermi e altro materiale audiovisivo, ampliando quasi all’infinito la possibilità di approfondire le storie proposte durante il percorso.

c/o ANRP – Via Labicana 15/A – Roma (RM)

Fonte: http://www.anrp.it/mostra/; https://memoranea.it/luoghi/lazio-rm-roma-vite-di-imi

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