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Cori

Dati del Comune

Abitanti: 9.289 (1936) – 9.732 (1951). Superficie 85,81 kmq. Altitudine 384 m. slm, ai limiti dei monti Lepini. Comuni confinanti: Artena (Rm), Cisterna di Latina, Lariano (Rm), Montelanico (Rm), Norma, Rocca Massima, Segni (Rm).

 

La motivazione della decorazione

La Medaglia d’argento al merito civile alla città di Cori è stata concessa il 31.10.2007:

Centro, dove avevano trovato rifugio numerose famiglie sfollate dalle città laziali, subì ripetuti e devastanti bombardamenti che provocarono centinaia di vittime civili e feriti e la quasi totale distruzione del suo patrimonio monumentale ed edilizio. La popolazione, sottoposta ad una vita di stenti e sofferenze in ricoveri d’emergenza, offriva un’ammirevole prova di generoso spirito di solidarietà, prodigandosi nel soccorso delle persone ferite e nel sostegno morale e materiale di quanti avevano bisogno di aiuto. Cori (Lt) 1943-1944.

 

Le vicende belliche e resistenziali

Del passaggio della guerra e dei combattimenti tra gli opposti schieramenti, a Cori si ricordano soprattutto i tragici bombardamenti che causarono 167 vittime.

Il più terrificante fu quello di domenica 30 gennaio, quando rimasero sotto delle macerie, mentre assistevano alla messa, 45 fedeli della chiesa dei SS.Pietro e Paolo a Cori Alto; in centro, invece le bombe, quel giorno causarono 29 vittime.

Il 21 aprile i bombardieri americani, dopo un sorvolo di ricognizione, colpirono il castagneto dell’Abbaccatora, dove si erano rifugiati da alcune settimane circa duemila civili. Le bombe fecero scempio dii intere famiglie. Secondo gli americani si sospettava la presenza nel bosco di reparti tedeschi mimetizzati, mentre invece il presidio tedesco, composto anche da un osservatorio per l’artiglieria e ricoveri per i carri, era accampato nelle grotte e al cimitero dove era mimetizzata una postazione radio; tutto questo massiccio apparato era motivato dal fatto che Cori era l’immediato retroterra di Cisterna, uno dei passaggi strategici.

Cori venne liberata dalle truppe USA il 23 maggio, ma il giorno 26, cinque aerei americani P 40, dopo aver bombardato un reparto americano ritenendolo tedesco, effettuarono un’incursione anche su Cori, già liberata, mentre uomini e donne cominciavano a ridiscendere in paese, tranquilli di non si sentire più il crepitìo delle armi, il rombo degli aerei e quello dei cingolati.

A Cori, la violenza delle truppe di colore del Corpo francese di spedizione, drammaticamente vissuta da altri centri, si effettuò solo in parte, perché un religioso andò in giro per la collina, in mezzo alle baracche, esortando la popolazione a ripararsi altrove.

 

Bibliografia

La grande enciclopedia della tua regione (Lazio 9), pp. 168-169

P.G.Sottoriva, Cronache da due fronti, (cit.), pp. 16, 177-178, 209, 271

L.Marafini, “Quando la guerra si accanì su Cori, in: B. Ghigi, La tragedia della guerra nel Lazio, (cit.), pp.221-223

Dizionario biografico del Lazio (cit.), ad nomen

P.Vitelli, “Marco e Lisetta”, in: (a cura) G.L. Campagna, 33 salti nella storia. (cit.), pp. 138-143

Wikipedia, ad nomen.

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