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I Martiri della vigilia

Di Augusto Pompeo

Nel mese di marzo 1944, a ridosso della linea di fuoco, nella zona di Palestrina, il Fmcr ostacola le operazioni tedesche e fornisce informazioni militari agli Alleati. I soldati italiani, agli ordini del colonnello di artiglieria Costantino Ebat («Costanzo»), agiscono in collegamento con la bande “esterne” del Mcd’I/Bandiera Rossa comandata da Franco «Felice» Napoli, a conferma della stretta collaborazione delle due organizzazioni. L’attività dei soldati italiani alla macchia è seguita dal controspionaggio tedesco del capitano Ferdinand Von Thun che invia un suo agente, Quirino Neri, anche lui ex soldato dell’esercito regio, a Palestrina dove è ospitato da una famiglia di contadini.  Neri frequenta i numerosi soldati italiani, che hanno trovato ospitalità nella zona, e riesce a stringere amicizia con il carabiniere Fortunato Caccamo («Tito»), agente di collegamento con la formazione del colonnello Ebat. Fra la fine di marzo e i primi di aprile Ebat e Caccamo sono catturati assieme ad altri quattro appartenenti al Fmcr: il tenente pilota Mario de Martis, l’agente di PS Giovanni Lupis, il sergente maggiore Guido Orlanducci, l’agente di PS Emilio Scaglia. Il colonnello Ebat, al momento dell’arresto, riesce a far sparire alcuni rotoli di carta sottile sui quali sono tracciati piani e disposizioni di grande rilievo a fini militari. I sei sono condotti a via Tasso, poi nel Terzo Braccio. Quindi sono processati e condannati a morte dal Tribunale militare tedesco. L’esecuzione avviene il 3 giugno 1944, il giorno prima dell’ingresso degli Alleati a Roma e i sei sono definiti per questo i “Martiri della vigilia”.

Costantino Ebat
Fortunato Caccamo

 

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