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Il quaderno di don Salvatore

Di Augusto Pompeo

Don Salvatore Mercuri (14.10.1905 – 14.12. 1986), nato a Vallepietra, ha sempre vissuto nel suo paese d’origine tranne che nel periodo dei suoi studi scolastici, e per seguire i corsi di filosofia e teologia ad Anagni nel Seminario Vescovile.  Durante l’occupazione tedesca nelle grotte ai margini del paese molti cittadini di Vallepietra offrirono nascondiglio e ospitalità ai prigionieri alleati fuggiti dai campi di concentramento. Don Salvatore fece la sua parte e, più di una volta, si adoperò con le stesse truppe tedesche per evitare stragi e fucilazioni. La sua attività fu riconosciuta dopo la liberazione dai comandi partigiani come attesta la dichiarazione del colonnello dell’Aeronautica Pasquale Rebiglio conservata nell’Archivio comunale di Vallepietra:

7 Giugno 1944 – Dichiarazione del tenente colonnello Pasquale Robiglio

Io sottoscritto Robiglio Pasquale, Tenente colonnello della R.A.r.n., a capo della Organizzazione dei Patrioti del Comune di Vallepietra, attesto che il Reverendo don Salvatore MERCURI, sin dal mese di Settembre 1943 al 6 Giugno 1944, giorno della liberazione di Vallepietra, ha cooperato con assoluta dedizione e prestato infaticabilmente la sua opera attiva ed intelligente in favore della organizzazione stessa. In modo particolare il predetto Reverendo prestò continua ed efficace assistenza ai prigionieri di guerra anglo-americani, agli Ufficiali italiani, a militari in genere e giovani di leva sbandati nelle montagne di questo Comune. […] Gli Ufficiali, militari e giovani di leva fuggiaschi, che nei vari periodi dell’occupazione tedesca hanno trovato ospitalità nel comune di Vallepietra, sono stati sempre confortati dal necessario aiuto materiale e morale. Molti dei settanta-ottanta prigionieri di guerra alleati dimoranti nella zona, sono stati ricevuti nella sua casa per essere confortati ed assistiti […].

Nell’archivio parrocchiale di Vallepietra, inoltre, è conservato un documento eccezionale: un quaderno in cui il sacerdote ha annotato, giorno per giorno, il tipo di assistenza che i singoli paesani hanno fornito ai singoli prigionieri annotando anche la quantità e il genere di aiuto.

Es. “Giancaterina Guido [ha fornito] pane e altri generi per 80 giorni […] lit. 3000…5 moschetti, 1 revolver…a tenente dell’EI…”

Nel dopoguerra don Salvatore pubblicherà anche una raccolta di poesie di pregevole fattura: Acqua di polla.

 

 

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