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Una rete di spie

Maria Elia de Seta Pignatelli

L’11 aprile 1944, Maria Elia de Seta Pignatelli, marchesa di Cerchiara, aiutata da agenti dell’OSS (Office of Strategic Service, il servizio segreto americano), varca le linee sul Volturno e fa la prima tappa sul Monte Soratte, quartier generale germanico: si incontra con l’agente segreto e diplomatico tedesco Eugen Dollmann e con il generale Albert Kesselring, ai quali svela la dislocazione delle truppe alleate e da notizie sulle riserve di carburante e sulla disposizione delle forze navali in Sicilia, illustrando anche la diffusa rete informativa posta in essere dal marito.

Il principe Pignatelli e la moglie avevano organizzato al Sud una rete informativa e operativa per contrastare l’avanzata degli Alleati. Contemporaneamente avevano ricevuto da Peter Rodd, governatore alleato della Calabria, l’invito a collaborare con i servizi segreti angloamericani.
Saranno entrambi arrestati dagli inglesi, i quali scopriranno la fitta rete informativa fascista. Se i servizi inglesi arresteranno i Pignatelli, quelli americani li proteggeranno. Grazie alla linea imposta da James Angleton, l’OSS ha deciso di servirsi dei fascisti per creare una struttura che, dopo la guerra, possa contrastare il pericolo comunista. A conferma di ciò vi sarà anche la leggera entità della pena detentiva: dopo un periodo a Padula, nel primo grande campo di concentramento per i fascisti, Maria sarà trasferita a Collescipoli, presso Terni, da dove fuggirà, mentre Valerio sarà rinchiuso nel carcere di Procida, da dove uscirà nel 1946 grazie all’amnistia.
Fonte: Roma città aperta, Carlo Galeazzi
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