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Roma. Museo delle Civiltà – Museo delle Arti e Tradizioni Popolari “Lamberto Loria”.

Indirizzo: Piazza Guglielmo Marconi, 8

Telefono:   06 592 6148

e-mail: mu-civ@beniculturali.it

Sito web: www.museocivilta.cultura.gov.it

La storia

L’inaugurazione della sede attuale, nel Palazzo delle tradizioni popolari dell’EUR, ebbe luogo il 20 aprile 1956, ma le sue origini sono più lontane e risalgono al 1906, anno della nascita a Firenze del Museo di etnografia voluto da Lamberto Loria. In virtù del museo fiorentino, il Comitato esecutivo delle celebrazioni del cinquantenario dell’unità d’Italia offrì a Loria l’incarico di organizzare una Mostra etnografica delle regioni, fornendo così l’opportunità di integrare i circa 5.000 oggetti del museo fiorentino con oltre 30.000 oggetti frutto di un’intensa attività di ricerca, e inoltre testimonianze a stampa, manoscritte e iconografiche che rappresentano oggi una documentazione unica del patrimonio etnografico italiano. La mostra si tenne nel corso dell’Esposizione nazionale del 1911, in piazza d’Armi, a Roma. Conclusa la mostra, la collezione ebbe alterne vicende, in attesa di trovare una collocazione definitiva che arriverà solo con la programmazione delle manifestazioni legate all’Esposizione Universale di Roma prevista per il 1942. In questa occasione venne assegnato alla mostra l’edificio che diventerà poi sede del Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari, progettato dagli architetti Castellazzi, Morresi e Vitellozzi. L’acuirsi degli eventi bellici causò la sospensione dell’esposizione dei numerosi oggetti che verrà realizzata soltanto nel 1956, anno di apertura del Museo, su allestimento di Paolo Toschi. Dal 1997 è stato proposto un nuovo percorso espositivo basato su diverse tematiche relative al lavoro, alla vita quotidiana e alle tradizioni italiane, piuttosto che sul regionalismo su cui era imperniato il precedente allestimento. Il museo raccoglie oggetti che testimoniano le arti e le tradizioni popolari tra la fine del XIX secolo e la prima metà del XX, documentando la vita quotidiana, il lavoro e la religiosità popolare nel periodo precedente all’industrializzazione. Il nucleo principale delle collezioni venne raccolto alla fine dell’800 e nei primissimi anni del ‘900 dall’etnologo Lamberto Loria (1855-1913) e venne esposto alla Mostra etnografica, tenutasi a Roma nel 1911, in occasione delle celebrazioni per il cinquantenario dell’Unità d’Italia. Le collezioni, arricchite di numerose acquisizioni e donazioni, sono state collocate nell’attuale sede dell’EUR nel 1956.

Ex voto

1-L’ex voto, rappresentato da un quadro incorniciato di forma rettangolare,  è un dipinto  ad acquarello su carta, appoggiato su una tela. Viene raffigurata una scena di battaglia e dei soldati mentre combattono. Il dipinto può raccontare la battaglia di Sciara-Sciat, combattuta a Tripoli il 23 ottobre 1911, tra le truppe italiane e quelle turche, supportate dagli arabi. In basso al centro, viene raffigurato un soldato italiano che solleva un fucile a baionetta come gesto di resa. La tenuta del soldato e composta da giubba e pantaloni verdi, con il tipico l’elmetto color cachi, chiamato comunemente Aden. Ai suoi piedi due arabi morti. A destra, in primo piano, quattro arabi vestiti con tuniche bianche e una fascia gialla in vita, con mantelli e copricapo.  Insieme a loro, si vede un soldato turco con la divisa scura e come copricapo il fez rosso, mentre avanza verso il soldato italiano. A sinistra, tra le palme, si vede l’avanzamento della fanteria italiana guidati da un soldato che spara un colpo di pistola; dall’altro lato la fanteria nemica. In alto, delimitate da un fascio di nuvole bianche, tre figure taumaturgiche: a sinistra, la Madonna del Carmine col bambino nel braccio sinistro, al centro la Madonna Addolorata o delle Sette spade, e a destra San Vincente Ferreri, con l’indice destro levato e un libro nella mano sinistra.

2-L’ex voto è rappresentato da un quadro incorniciato di forma rettangolare, dipinto  ad acquarello su carta appoggiata su tela. E’ rappresentata una scena di battaglia e dei soldati mentre combattono. Il dipinto raffigura la guerra italo – turca del 1911. In primo piano, si vedono gli alpini, truppe da montagna dell’Esercito Italiano, con divise verdi, elmetto coloniale bianco e zaino sulle spalle per portare gli effetti personali. Le truppe sono all’assalto in fila serrata contro l’esercito turco riconoscibile dalla divisa scura e il copricapo, il fez rosso.

Bibliografia

1. “Ex voto tra storia e Antropologia”, a cura di Emilia de Simoni, Seminari e convegni del Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari, Roma 1986.
2. Corrispondenza Pasquali – Loria del 1912.

 

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