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Pettorini Ambrogio

Nato a Ferentino il 17 agosto 1895-caduto a Roma il 24 marzo 1944, alle Fosse Ardeatine. Figlio di Giuliano e Maria Divitorio. Contadino, rimane a lavorare la terra nella sua Ferentino dove risiede in vicolo Nevio 67. Dopo l’occupazione tedesca entra in contatto con la banda partigiana di Supino. Il 27 febbraio 1944, su delazione di un compaesano, viene arrestato ad Anagni insieme al cugino, Giovanni Ballina, collaboratore di Don Morosini e al figlio di quest’ultimo, Ambrogio, di soli 13 anni. L’accusa è quella di aver sabotato la linea telefonica tedesca che collegava Ferentino con Cassino. Perquisita la sua abitazione, i nazisti vi rinvengono un moschetto con relative munizioni. Ambrogio viene prima tradotto al carcere di Ceccano, poi a Roma in via Tasso e infine al III braccio di Regina Coeli, dove rimane in cella fino alla mattina del 24 marzo 1944 quando, in seguito all’azione partigiana di via Rasella, viene condannato a morte per rappresaglia e trucidato alle Fosse Ardeatine. Con lui morirà anche il cugino Giovanni Ballina, mentre il giovane Ambrogio scamperà alla sorte del padre e dello zio e sarà rilasciato da Regina Coeli il 21 maggio di quell’anno. Ferentino lo ricorda con una via e una lapide marmorea apposta nell’androne del Palazzo Comunale di Ferentino dal Comitato “Ballina-Pettorini” il 24 marzo 2009 nel 65° anniversario della strage.

Portelli, p. 392 nota 12; Biografico, vol. III, p.1553; Floridi, 1997, p. 45; Ascarelli, 1992, p. 190; MSL scheda 763; https://www.radioradicale.it/scheda/91000/91330-processo-a-erich-priebke-e-karl-hass?i=2102830 [Deposizione di Ballina Ambrogio]

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